La Madonna Pellegrina fa tappa nella parrocchia di Redipiano.

Sono ormai più di due anni che Il quadro raffigurante la
Madonna del Pilerio Pellegrina è in giro per le parrocchie di tutta la
provincia di Cosenza.
L'ultima volta che era stata portata in pellegrinaggio risale al 1953, ben 65 anni
fa.
Nella data di oggi 25/04/2021 la sacra icona fa tappa nella piccola chiesa di
Fra Umile a Redipiano , dove resterà esposta fino a Giovedì 29, giorno in cui
ripartirà per la sua prossima destinazione.
Il viaggio ha portato la sacra icona nei tanti paesini della provincia, e
sarà in pellegrinaggio fino a novembre di questo anno finché arriverà a San Giovanni in fiore,
ultima tappa, per poi fare ritorno nella città di Cosenza dove verrà esposto
nelle varie parrocchie fino alla fine di dicembre.
Il 2022 sarà l'anno del Giubileo che vedrà i festeggiamenti per gli 800
anni della costruzione del duomo di
Cosenza.
Il Quadro Divino: La sacra icona della Madonna del Pilerio

La copia dell'icona
della Madonna del Pilerio (il quadro originale è custodito
nell'omonima cappella della Cattedrale) appartiene all'iconografia della Galaktotrophousa (Madonna
che allatta). Infatti, l'icona ritrae la Madonna nell'atto di
allattare Gesù. Le sue mani, avvolte in un manto purpureo, reggono il Bambino
vestito con una tunica trasparente stretta da una fascia rossa, seduto sulla
mano destra della Madre e con i piedi poggiati sulla mano sinistra. Il fondo,
attualmente ridotto alla sola preparazione, ha perso l'originaria doratura ma,
ai lati dell'aureola della Madonna, sono leggibili le abbreviature del "nome
sacramentale" "MR" "DNI", dipinte in bianco a caratteri gotici.
Un accurato restauro permette di datare con esattezza l'icona e farla risalire
alla seconda metà del XIII secolo, risultato del fenomeno artistico che lega la
Sicilia alla Toscana attraverso la Calabria e la Campania, con innesti della
cultura pittorica pugliese.
In particolare, studi
recenti attribuiscono l'opera a una fase complessa della cultura artistica
meridionale, capitolo conclusivo dell'arte federiciana. La presenza della tavola
all'interno della Cattedrale cosentina trova la sua più antica attestazione in
un atto notarile del 29 gennaio del 1594. Nel 1779 una fonte tarda ne
testimonia la collocazione nell'attuale Cappella della Madonna in segno di
riconoscenza verso la Vergine per aver liberato la città dalla peste che la
colpì negli anni dell'episcopato di Francesco Borgia (1499-1511). Una
tradizione leggendaria colloca lo stesso miracolo più tardi, intorno agli anni
1576-77, periodo in cui l'icona doveva essere esposta su un pilastro interno
della navata, da qui il nome di Madonna del Pilerio. Più precisamente,
il titolo deriva dal culto per la Virgen del Pilar, patrona della
cultura ispanica diffusasi nell'Italia meridionale e insulare in età aragonese;
potrebbe però molto più verosimilmente derivare da un preesistente appellativo
di origine greca riferito a "porta" o "pilastro", legato all'uso, tipico
dell'epoca bizantina, di sistemare le immagini sacre su pilastri o porte. La
stessa tradizione distingue nel volto della Vergine il segno del morbo
allontanato e attribuisce all'immagine sacra il potere di proteggere la
popolazione in caso di sismi o epidemie. La Vergine avrebbe infatti protetto la
città dal terremoto del 1783, da quello del 12 febbraio 1854, in seguito al
quale sarebbe stata istituita la "Festa del patrocinio", e anche da quelli del
1832 e del 1835. La seconda incoronazione risale al 12 giugno 1836, la terza al
mese di maggio del 1922.
https://www.museodiocesanocosenza.it/quadro-madonna-del-pilerio/