La Settimana Santa
La tòccara
Sostituto delle campane, veniva suonata nei giorni precedenti la Pasqua.
La storia che vi voglio raccontare è
sì, legata alla tradizione religiosa pasquale; ma vista con gli occhi di un
adolescente di fine anni '60, al quale bastava poco per divertirsi.
Nello specifico voglio parlarvi di uno strumento che i più grandi ricordano
sicuramente, ma che tra i giovani di oggi è completamente sconosciuto. Lo
strumento in questione, nel dialetto calabrese si chiama "Tòccara".
Esistono varie versioni costruite in modo diverso ma, generalmente, erano composte da una ruota con elementi che, girando, per azione di una manovella, urtavano contro delle lamelle di legno. La loro peculiarità, era quella di produrre suoni particolarmente rumorosi. Legata alle tradizioni religiose, la "Toccara" veniva adoperata nei giorni precedenti alla Domenica di Pasqua, per annunciare l'inizio delle funzioni, in sostituzione alle campane della chiesa che non venivano suonate per rispetto verso il Signore morto in croce.
Date in mano ai ragazzi
del posto venivano suonate per tutto il paese. Oggi potrebbe sembrare strano ma,
a quei tempi, in un piccolo paesino rurale come era Redipiano, dove possedere
un giocattolo era una rarità, suonare una "Tòccara" era una cosa ambita tra i
giovani e, poter suonare la più grossa e rumorosa era motivo di orgoglio. Di
solito ai meno fortunati o ai più piccoli toccava la meno elaborata, che era
costituita da una piccola scatola attaccata ad un manico. Il funzionamento era
molto semplice. Facendo girare la
scatola, l'estremità di una lamina metallica strisciava lungo i denti di una
ruota, producendo un suono simile al gracidio di una rana, meno affascinante
delle più grosse e accattivanti "Tòccare", il cui suono era udibile da notevole
distanza.
Nel nostro paesino, ormai si è persa questa particolare usanza per annunciare
le funzioni religiose, preferendo altri strumenti di comunicazione più
tecnologici, tra i giovani, e il semplice passaparola tra i meno giovani, più
rapido ma meno affascinante e coinvolgente.
Nonostante tutto, ancora oggi, questo termine resiste nel linguaggio
dialettale quotidiano. Quando si vuole dire di una persona che parla tanto, si
dice che "Pare nà Tòccara". (Sembra una Tòccara)