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Castanea Sativa

di Salvatore Bennardo

Il Castagno


Il castagno è uno dei primi alberi ad essere stato coltivato, infatti già in antichità i popoli lo presero dall'Asia minore (il suo luogo di origine) e lo diffusero in tutto il bacino del Mediterraneo, successivamente i romani lo portarono fino oltre Alpi.Il castagno è una pianta appartenente alla famiglia delle Fagaceae, l'albero può raggiunge i 30-35 metri di altezza e 4-6-8 m di diametro per quando riguarda il tronco. 

La corteccia (ritidoma) da giovane è liscia e di colore olivastro successivamente sarà di colore grigio-bruno, caratterizzata da lunghi solchi. I rami sono cilindrici e si dipartono verso l'alto conferendo alla chioma una forma tondeggiante; ha un ottima capacità pollonifera, infatti viene sfruttato come pianta da legname da cui si estrae il tannino per fare la concia delle pelli e per la tintura. 

Gli utilizzi del legno sono finalizzate alla realizzazione di:

- Palizzate.
- Cassette d'agrumi, ceste da imballaggio,oggetti casalinghi, panieri, cestini dadispensa.
- Pali comuni da telefono.
- Mobili grezzi.
- Contenitori usati per alimenti e prodotti agricoli.
- Travi.
- Botti, tini.
- Carbone e legna da ardere.
- Porte e finestre.

Fiori Maschili
Fiori Maschili
Fiori Femminili
Fiori Femminili
Frutto
Frutto

Il Castagno ha foglie grandi, lunghe circa 20 cm. e larghe circa 10 cm. La foglia ha forma lanceolata, appuntita all'apice e seghettata nel margine. I fiori unisessuali si aprono in giugno e in luglio, oltre agli amenti del tutto maschili lunghi 15 cm ve ne sono altri che presentano alla base 1 o 4 infiorescenze femminili corte e verdastre; i frutti fertili si sviluppano solo quando i pistilli di un albero sono raggiunti dai pollini di un altro albero, non c'è autofecondazione. Il frutto è una noce, chiamata per l'appunto castagna, presente all'interno di una cupola spinosa chiamata riccio larga 6-8 cm , il quale contiene 1 o 6 frutti. Il castagno necessita di terreni umidi, ricchi di humus, fosforo e potassio, si adatta bene a terreni neutri e debolmente acidi, tutta via non sopporta terreni basici o calcarei; resiste ai freddi inferni, e per completare a pieno il suo ciclo di maturazione della frutta, ha bisogno che la stagione calda duri all'incirca 4 mesi, queste condizioni si trovano soprattutto lungo il piano montano delle zone mediterranee dai 600-1300 m. All'interno dei suoi rami e delle sue cavità, fanno il nido l'allocco e il ghiro.

Allocco
Allocco
Ghiro
Ghiro

Raccolta delle castagne

La raccolta delle castagne avviene tra settembre e novembre,le castagne mature cadono (spesso con il guscio, anche se a volte il riccio rimane sul ramo), mentre quelle acerbe rimangono attaccate.Per questa ragione, è sconsigliata la pratica adottata da alcuni di scuotere i rami con un bastone perché invasiva nei confronti della pianta e perché rischia di far cadere castagne ancora acerbe. La raccolta delle castagne va fatta ogni 3 giorni Infatti, il grado di maturazione dei frutti, risulta disomogeneo sull'albero, perché maturano prima i frutti più esposti al sole rispetto a quelli che son in ombra.Per raccogliere le castagne, nel caso in cui fossero ancora all'interno del riccio, si consiglia di aprire il riccio esercitando una leggera pressione con il piede e facendo uscire il frutto aiutandosi con un piccolo bastoncino di legno, Importante è utilizzare dei guanti spessi da lavoro per evitare di pungersi. Per raccogliere le castagne si utilizzano cestini e sacchi di iuta, meglio evitare sacchetti di plastica che non garantiscono una corretta traspirazione. I metodi di raccolta possono essere suddivisi in tre categorie:

- Raccolta meccanica (aspiratrici e raccattatrici).
- Raccolta manuale diretta (metodo più diffuso).
- Raccolta manuale agevolata con reti.

Raccolta Meccanica
Raccolta Meccanica
Raccolta Manuale
Raccolta Manuale
Raccolta con Reti
Raccolta con Reti

La castagna è un alimento molto nutriente e sano, perché è costituito principalmente da fibre e minerali, utili in caso di anemia e stanchezza riducendo il colesterolo. Tra le vitamine troviamo: vitamina A, B1, B2 , B3, B5, B6, B9, B12, C e D. Contengono inoltre potassio, fosforo, zolfo, sodio, magnesio,calcio e cloro. Contengono acqua e carboidrati e presenta basse concentrazioni di grassi. Grazie a queste qualità la castagna ha sempre un ruolo importante nell'alimentazione delle classi più povere: in tempi antichi il frutto ha infatti acquisito il nomignolo di "pane dei poveri", mentre l'albero veniva chiamato "albero del pane". La castagna può essere consumata fresca, secca o sotto forma di farina, con la quale è possibile preparare numerose pietanze, pane compreso. Con la farina di castagne si preparano anche dolci sfiziosissimi tra questi è impossibile non citare il famoso castagnaccio o il rinomato Montblanc (dolce), caldarroste e Marron glacè.

Caldarroste
Caldarroste
Marron Glacè
Marron Glacè

C'è da dire che il castagno trova spazio non solo per l'alimentazione umana, ma anche nella suinicoltura dove i maiali nel momento in cui vengono nutriti con castagne e soprattutto con ghiande di quercia, si ha un esaltazione delle caratteristiche organolettiche della carne ( prosciutti, salssiccia, soppressata, ecc.). 

Malattie

Tra le più importanti malattie che colpiscono il castagno abbiamo:

- Cancro della corteccia
- Mal dell'inchiostro
- La fersa
- Oidio
- Armillariamellea (chiodini)
- Le muffe dei frutti
- Marciume bruno del castagno
- Tortrice del castagno
- Balanino del castagno
- Cinipide galligeno del castagno

Cancro della corteccia
Cancro della corteccia
Mal dell'inchiostro
Mal dell'inchiostro
La fersa
La fersa
Oidio
Oidio
Armillariamellea (chiodini)
Armillariamellea (chiodini)
Le muffe dei frutti
Le muffe dei frutti
Marciume bruno del castagno
Marciume bruno del castagno
Tortrice del castagno
Tortrice del castagno
Balanino del castagno
Balanino del castagno
Cinipide galligeno del castagno
Cinipide galligeno del castagno
Torymus sinensi
Torymus sinensi

Per fronteggiare il Cinipide galligeno del castagno, dannoso parassita, negli ultimi anni sono stati fatti dei lanci nei castagneti dell'antagonista naturale, l'imenottero parassitoide Torymus sinensi 

Coltivazione:

Per la coltivazione bisogna dire che non tutti i castagneti sono caratterizzati nell'avere piante secolari e di grandi dimensioni, la castanicoltura comprende piante che sono sottoposte a tecniche agronomiche, finalizzate a mantenere le piante ad una dimensione più contenuta con l'intento di ottenere prodotti di ottima qualità. Sotto in descrizione ci sono diverse informazioni che aiutano a capire come preparare un impianto castanicolo:

Periodo di impianto

L'impianto di nuove piante di castagno si effettua nel periodo autunnale, prima dell'inizio dei freddi intensi. La pianta necessita di alcune attenzioni nelle prime fasi di crescita ma ciò che può fare veramente la differenza sono le condizioni del terreno, dopo aver effettuato uno studio della struttura e dell'esposizione.

Le esigenze in fatto di esposizione non sono particolari, tuttavia una collocazione ottimale del castagneto può favorire la resa in termini di raccolto. È meglio scegliere un terreno libero lontano dall'ombra di grandi alberi o boschi vicini, questo perché il castagno è una specie eliofila e necessita di un' esposizione totale al sole. La pianta necessita di alcune attenzioni nelle prime fasi di crescita ma ciò che può fare veramente la differenza sono le condizioni del terreno, dopo aver effettuato uno studio della struttura e dell'esposizione.

Coltivazione da seme

La semina del castagno viene effettuata dapprima in piccole aiuole dedicate dove i semi vanno interrati a distanza di 10-15 cm, si utilizza un terreno sciolto con una buona dotazione di sostanza organica. Dopo il primo anno di crescita è necessario eliminare le piante più deboli prediligendo quelle più vigorose e forti, successivamente alla fine del terzo anno si possono praticare gli innesti successivamente alla fine del terzo anno si possono praticare gli innesti delle varietà preferite e dopodiché alla fine del quarto o quinto anno si può procedere alla messa a dimora.

Messa a dimora diretta

La coltivazione delle piante da vivaio viene effettuata acquistando esemplari di 2-3 anni che sono già pronti per essere piantati. Come accennato inizialmente, il periodo autunnale risulta essere il migliore per la messa a dimora;si parte con la concimazione di fondo distribuendo per tutto l'appezzamento almeno 30 kg di letame maturo da distribuire per 1000 metri quadri di terreno, a seguire si dovrà effettuare una concimazione composta dai seguenti componenti:

- Letame ( bovino, suino, ovino e caprino)
- Solfato di potassio
- Perfosfato minerale

Dopo aver fatto la concimazione di fondo si vanno a praticare le buche per la messa a dimora, utilizzando un sesto di impianto che varia a seconda del portainnesto utilizzato e della fertilità del terreno. In genere la distanza è di 8 m e 7 m tra le piante, anche se il distanziamento varia anche in funzione della varietà scelta. Oltre alla concimazione nel momento dell'impianto dei giovani castagni è pratica comune, durante la crescita e lo sviluppo, quella di inerbire il suolo del castagneto utilizzando delle leguminose che possano essere utilizzate come sovescio e fornire alle piante un ulteriore apporto di sostanza organica. Al momento dell'entrata in produzione si sostituirà la coltura da sovescio con un prato che dovrà essere curato periodicamente con tagli, il prato oltre a fornire sostanza organica, dopo il taglio agevolerà le operazioni di raccolta evitando che i frutti vadano a contatto diretto con la terra. Le piante ben sviluppate di castagno in genere non necessitano di interventi di irrigazione, tranne per le piante più giovani che dovranno ricevere un intervento irriguo fino all'entrata in produzione, ad intervalli di 20 giorni nel periodo di maggiore caldo.

Innesto

L'innesto su questo fruttifero prevede due modalità principali:

1. Innesto a gemma
2. Innesto a doppio spacco inglese
3. Innesto a zufolo

Innesto a gemma
Innesto a gemma
Innesto a doppio spacco inglese
Innesto a doppio spacco inglese
Innesto a zufolo
Innesto a zufolo

A queste si aggiungono anche le altre modalità di riproduzione: a zufolo e a corona. Tuttavia quasi tutte le tecniche di innesto sono utilizzabili su questa pianta anche se quella con maggiore percentuale di successo rimane l'innesto a doppio spacco inglese. Il periodo miglior per effettuare l'innesto del castagno è la fine della primavera per le tipologie a spacco, a gemma e zufolo, mentre per l'innesto a corona si attende la primavera. 

Varietà

Per quanto riguarda le varietà di castagno ne esistono diverse, tra queste ci sono sia tipologie destinate alla produzione di farina di castagne che i marroni destinati per la preparazione di prodotti dolciari. Di seguito le varietà più diffuse raggruppate secondo la tipologia castagna e marrone.

Marrone

- Marrone di Lione
- Marrone dell'Amiata
- Marrone di Viterbo
- Marrone di San Mauro

Castagna

- Salvaschina
- Bracalla
- Carpinese
- Napoletana
- Garrone nero
- Garrone rosso
- Gentile
- Riggiola
- Pistolese
- Tempestiva

Ibridi euro-giapponesi

- Precoce Migoule
- Bouche de Betizac
- Marsol
- Maraval
- Primato
- Vignols

Giapponesi

- Giniose
- Tanzawa

Potatura Castagni

I castagneti sono una coltura da frutto, che, come tutte le altre, (pescheti, meleti, uliveti ecc.) hanno bisogno di manutenzione e rinnovo per mantenerle produttive. Una gestione ben programmata e ben eseguita può portare "buoni frutti" e far passare in secondo piano le spese affrontate. Il periodo indicato per la potatura è durante il riposo vegetativo della pianta, ma da evitare durante il periodo più freddo dell'anno poiché il gelo eccessivo potrebbe determinare lo spezzarsi dei rami. Le tecniche di potatura sono eseguite da un personale esperto che con imbraghi, corde e caschi si arrampica sugli alberi. Gli obbiettivi principali da ottenere con la potatura degli alberi da frutta sono l'omogenea esposizione al sole di tutti i rami e l'incentivazione della propensione alla fioritura, e quindi della fruttificazione, piuttosto che della vegetazione, cioè della crescita. Al momento della potatura quindi ci troviamo davanti a chiome irregolari con parti morenti o secche a causa delle malattie o alla carenza di luce; Il lavoro di potatura diventa quello di eliminare le parti secche o di scarso vigore alleggerendo la pianta e aumentando l'irraggiamento solare all'interno della chioma, asportare le parti interessate da malattie, lesioni o fratture. Non di rado i castagni che incontriamo sono vetusti esemplari di altezze importanti, in questo caso i tagli che verranno effettuati saranno di una certa rilevanza in quanto anticipiamo quello che la pianta farà, cioè una lenta regressione. Inoltre in questo caso, l'ombreggiamento vicendevole tra le piante sarà diventato importante, tale da innescare quel processo di concorrenza che si manifesta nel bosco, dove gli alberi si spingono sempre più verso l'alto a discapito della fioritura. Le piante magari sono belle, ma non particolarmente produttive, perché molte delle energie sono spese per crescere e la situazione non può che aggravarsi, perché allo stesso tempo la vegetazione delle piante diventa senescente, sempre meno vigorosa. A questo punto o li trattiamo come alberi ornamentali facendo passare in secondo piano la produzione, oppure occorre prendere la gravosa decisione di intervenire più energicamente sugli alberi, dando così luce e ringiovanendo la vegetazione.

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