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Natura e dintorni

Natura e dintorni

Quando si vive nello stesso luogo da tempo, normalmente ci si abitua alle bellezze che si hanno intorno, non apprezzandone a pieno quello che la natura offre. In questa pagina vogliamo dare risalto proprio alla natura della nostra piccola comunità ma, con un approccio un po' più scientifico, con delle brevi ed esaustive relazioni curate da gente del luogo, esperta nel settore.
Con questi approfondimenti scientifici, vogliamo incuriosire le persone affinché il loro sguardo non si soffermi sulla superficialità delle cose ma li porti a osservare il tutto da un'altra prospettiva dandogli una visione diversa e più completa del proprio territorio.

Senecione Comune
(Senecio Vulgaris L.)

Pianta erbacea che cresce in modo spontaneo sul nostro territorio. A causa della sua capacità di adattarsi sui vari terreni, è così diffusa da essere considerata una pianta infestante. Il Senecio Vulgaris, vegeta nei periodi autunno/inverno quando ormai il periodo della maggior parte delle altre piante e alla fine. Malgrado si tratti di una forma vegetale tossica, un tempo veniva largamente utilizzata dalla medicina popolare come lassativo ed emetico (in grado di stimolare il vomito), e per promuovere mestruazioni difficili e dolorose. Fortunatamente nel 2009 il ministero della salute ha proibito l'inserimento negli integratori alimentari di estratti vegetali di questa pianta dato che alcune sostanze in essa contenute procurano lesioni al fegato simili a quelle della cirrosi epatica. CONTINUA

Bellavedova

(Hermodactylus tuberosus (L.) Mill)

Non distante da Redipiano, e precisamente in località Calinici, nasce una delle più belle piante che vegeta tra febbraio e marzo, si tratta della Hermodactylus tuberosus (L.) Mill appartenente alla famiglia delle Iridaceae. Nomi italiani: Bellavedova, Iris tuberosa, Bocca di lupo. È una Geofite rizomatosa, cioè piante con un particolare fusto sotterraneo, detto rizoma. Gli utilizzi di questa pianta non sono noti. I colori dominanti del fiore sono il giallo o arancio, verde o marrone. Il frutto è una capsula loculicida, i semi sono numerosi, globosi e di colore brunastro a maturazione con arillo gelatinoso.

Robinia

(Robinia pseudoacacia)

La Robinia è un albero proveniente dalla fascia Orientale del Nord America ed è molto apprezzata dai giardinieri forestali in quando albero dalla rapida crescita e senza particolari pretese. La Robinia viene piantata per consolidare pendii e altri terreni scoscesi, inoltre viene coltivata per la produzione del miele, infatti dai suoi fiori si ricava il tanto dolce miele di acacia, uno dei più conosciuti e uno dei più venduti in tutti Italia. I fiori dal profumo intenso, sono riuniti in densi racemi penduli, fogliosi alla base, hanno calice vellutato. Tuttavia la robinia viene considerata specie problematica in quando infestante e invasiva. Si sviluppa molto rapidamente soffocando la crescita delle piccole piante autoctone riducendo la biodiversità. Inoltre non essendo inserita nel nostro ecosistema locale nel suo sottobosco non cresce niente, ne arbusti e ne funghi e quindi non può offrire rifugio, cibo e riparo per gli altri animali. CONTINUA

Sorbo degli uccellatori

(Sorbusaucuparia L.)

Albero di medie dimensioni, raggiunge altezze comprese tra i 15÷20 m, si può anche trovare come arbusto. Questo albero è diffuso in quasi tutto il territorio Europeo, dal livello del mare fino al limite della vegetazione arborea, cresce perfino in Islanda dove è considerato un albero sacro. Le bacche crude hanno un sapore acre e amaro, contengono acido parasorbico, un composto tossico per l'uomo che può provocare vomito e diarrea, ma che si neutralizza con la cottura. L'acido parasorbico è stato un precursore dell' acido sorbico, un noto conservante. In passato le sorbe erano importanti perché da esse si estraeva un sostituto dello zucchero, il sorbitolo, oggi tutta via viene usato l'amido di mais o il frumento per produrlo. CONTINUA

Nocciolo

(Corylus avellana L.)

Il nocciolo è una delle tante piante presenti a Redipiano. Questa specie è propria dell'Asia minore, dell'Africa settentrionale e di tutta l'Europa. Viene spesso coltivato in frutteti chiamati noccioleti, inoltre viene utilizzata come pianta da siepe. In natura cresce nei borghi boschivi e nelle foreste di latifoglie. Come albero da ceduazione fornisce rami flessibili utilizzati per formare staccionate o recinti. Una curiosità, grazie al fatto di avere rami molto flessibili, questi vengono utilizzati per fabbricare bacchette dai rabdomanti. Le nocciole sono frutti commestibili, ricchi di un olio usato sia nell'alimentazione sia nell'industria di colori e in profumeria. CONTINUA

Il Castagno

(Castanea Sativa)

Frutto che un tempo, per i nostri nonni era fonte di sostentamento e di guadagno economico. Possedere un terreno con alberi di castagno significava poter guardare l'inverno con animo più sereno. Oltre che rappresentare una buona possibilità di nutrimento per se stessi e per gli animali, il castagno forniva nel periodo della potatura, anche legna da ardere per scaldarsi e per cucinare.
I rami più piccoli venivano raccolti in fasci, in dialetto locale "Sarcine", e trasportati sulla testa fino a casa, dalle donne. Questo tipo di legna era utilizzato principalmente per scaldare i forni nei quali veniva cotto il pane e altre pietanze, ma veniva usato anche per accendere il fuoco o per cucinare. Per questo motivo i boschi di castagno erano sempre puliti e le piante erano ben potate e curate. CONTINUA

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